Le donne del Bio: incontriamo MissTRUCCO

Le donne del Bio: incontriamo MissTRUCCO

Il mondo dei prodotti di cosmesi bio si arricchisce ogni giorno di nuove figure femminili, poliedriche e dalle mille sfaccettature. Oggi incontriamo una delle donne del bio che ha creato una linea tutta sua MissTRUCCO Green Ethic, la meravigliosa ed intraprendente Sara Mirai.

Le donne del Bio: incontriamo MissTRUCCO

 

Le donne del Bio: intervista a Sara Mirai

Arianna: Ciao Sara, è un vero piacere poter fare quattro chiacchiere con te. Ho assistito in questi mesi ad una tua ascesa costante e ho sempre ammirato il fatto che ogni tappa di questo tuo percorso fosse sempre ponderata e curata con attenzione: il negozio prima, la linea cosmetica poi, infine il make up. Tutto frutto di un lavoro intenso e silenzioso, perché più delle chiacchiere mi sembra tu ami far parlare i fatti.

 Questa determinazione deriva dal carattere coriaceo tipico dei sardi (lo sono anch’io..), dal tuo percorso di studi o da un mix di queste due cose?

 

Sara: Carissima Arianna, è con grande piacere ed onore che accolgo il tuo invito nel meraviglioso salotto che hai creato.

MissTRUCCO è un progetto che ho coltivato, anima e corpo, per anni in religioso silenzio e con grande fatica. Una fatica professionale ed umana che perpetrata per anni, fortifica e consolida delle caratteristiche morali sulle quali investo quotidianamente.

La conditio sine qua non è “Lottare”.

Si lotta per stare in piedi e procedere verso i propri  traguardi, senza indugio e consapevoli delle grandi debolezze che si scatenano quando ci si interfaccia con un mercato ostile e dedito al consumismo. In definitiva, ho sempre vissuto la mia vita lavorativa e professionale con grande determinazione perché tutto è impegno.

L’università è uno strumento con il quale interpretare e valorizzare la propria vita professionale, le esperienze finora affrontate sono state la “palestra” perfetta per affinare la tecnica e comprendere i risvolti di tutte le complessità che si interpongono nel nostro cammino.

La sardità e le mie radici sono fondamentali, una base di partenza da potenziare con grande razionalità in un’ottica di perpetuo miglioramento.

 

A: Hai sempre avuto le idee così chiare su cosa volevi fare e su dove volevi arrivare o è stata una graduale “illuminazione”? Cosa ha contribuito in maniera determinante e sostanziale a farti intraprendere questo percorso nel mondo bio?

 

S: Parto sempre dal presupposto che tutto nasca come “work in progress”. Affronto i miei progetti, ora senz’altro più maturi, con delle Solution Map in cui ogni step è correlato alle difficoltà da affrontare, pratiche, economiche e morali.

Questo mio modus operandi è determinato dalla mia grande sensibilità, volubilità che mi porta a rivedere “di pancia” tantissime scelte che in un’attività necessitano di razionalizzazione.

Dopo anni di lavoro e professionalizzazione presso svariate Multinazionali, ho sentito l’esigenza di spendermi per me stessa ed il mio territorio. La fonte della mia riflessione è stata frutto dell’ennesima porta in faccia, seguita da un’esperienza svolta presso un’azienda operante nel settore del Bio.

Gli ultimi anni sono stati, per me, una presa di coscienza ed un’introspezione, talvolta dolorosa ma necessaria.

 

A: Hai voluto dare da subito una connotazione di tipo territoriale molto forte al tuo e-commerce S’Alchemissa, valorizzando quelle che erano alcune tra le migliori realtà locali; hai dato spazio a chi spazio meritava non per il nome altisonante, ma per la qualità dei prodotti e delle materie prime.

 Una scelta coraggiosa che in qualche modo ti ha “ripagata”?

 

S: Ho avviato S’Alchemissa con la volontà di privilegiare le attività locali e le peculiarità della mia terra. Mi ha sinceramente ripagata a livello umano, per me non si tratta mai di solo “commercio” ma di un filo che ci porta a discorsi etici molto complessi.

In questo viaggio ho ammirato la semplicità di tanti imprenditori, valutando ancor più quelle che sono le difficoltà del lanciarsi in un mercato molto competitivo. Ho imparato tanto ed ho utilizzato l’esperienza acquisita per tracciare un percorso fatto di “vittorie” o “pareggi”, evitando prodotti scontati ed ovvietà che non desideravo mi appartenessero.

In realtà ho usato una “lente di ingrandimento” per mettere in risalto alcune tipicità ed osservare da vicino il carosello di colori che mi circondava, silenzioso e mai scontato.

 

A: Notiamo questo continuum anche con la tua linea di cosmesi naturale MissTRUCCO, che racchiude nei nomi, negli ingredienti e nei profumi tutta la magia della terra di Sardegna e che si avvale dell’apporto della *manodopera artigianale locale.

 La scelta di unire tradizione e modernità è di grande tendenza in questo momento, quali pensi siano le peculiarità fondamentali del prodotto artigianale che vanno assolutamente riscoperte e preservate?

 

S: L’artigianalità di un prodotto è il fulcro del mio progetto. Offrire tipicità, valorizzando il territorio e dando spazio alla manualità sfavorendo la GDO, ci aiuta a tornare ad una realtà a misura d’uomo dove i dettagli costituiscono ricchezza più del bene stesso.

IL consumismo è già un sistema nato fallimentare, la decrescita felice è per me una buona prospettiva.

Ciò non significa “accontentarsi”, bensì crescere con una logica fatta di soddisfazione, correttezza e sacrificio.

 

A: I tuoi prodotti pensano nello specifico all’esigenza di ogni donna, ma se dovessi definire con poche parole la donna che meglio rappresenta il brand Misstrucco Green Ethic quali caratteristiche dovrebbe avere?

S – Una donna tenace, semplice ma curata. Una donna vivace, vitale che la sera leva i vestiti per coccolarsi ed amarsi.

 

A: E dopo la linea dedicata allo strucco non poteva mancare la linea make up! Anche in questo caso si bada all’essenziale e alla multifunzionalità. Una linea pratica e versatile, giovane e moderna. In questo caso lascio completamente libero campo a te e alle tue parole, presentacela…

 

S: Io non sono per le ovvietà e per la standardizzazione. Questo significa che ogni uscita sarà guidata da originalità e dovrà soddisfare l’estro. La linea make up è  una linea semplice ma multi-tasking: con il poco si realizza tutto. E’ un concetto che abbraccio anche nella vita, non potevo non proporlo nei miei progetti professionali.

 

A: Creare una linea cosmetica e fare imprenditoria nel settore del green è il sogno di molte ragazze che si interessano di eco-bio. Prima o poi la passione prende talmente forte che cresce di pari passo anche la voglia di creare qualcosa di proprio. Hai qualche consiglio da dare a chi sta muovendo i primi passi o a chi non ha il coraggio di “buttarsi” in quest’avventura?

 

S: Ogni esperienza imprenditoriale nasce da dentro e prosegue con passi che non sono i miei od i tuoi.

E’ molto difficile dare delle indicazioni perché, dopo aver assolto alla parte formale con esperti del settore (commercialista, esperti del marketing), c’è una fase molto personale che determina la buona riuscita del proprio progetto.

Ed è lì che si gioca tutto: la passione del momento od un progetto in cui spendersi anima e corpo?

Intervista di Arianna

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