Materie prime – Il noce o Juglans Regia L.

juglans_regia - Il Noce

Lo Juglans Regia L., noto con il nome comune di Noce, è un maestoso albero originario dell’Asia di circa 15 metri, dalla chioma tonda, tronco grigio chiaro.
Le foglie grandi e caduche[1], di un verde lucido, leggermente pelose al tatto, fiori monoici[2] raccolti su amenti penduli [3] ed un frutto, drupa per l’esattezza, di colore verde.
La parte esterna è detta “mallo” e accoglie una noce legnosa divisa in due logge contenente il gheriglio, ossia il seme.

È un albero tipico della flora mediterranea, dal mare fino alla zona montana, predilige terreni umidi e rocciosi e luoghi freschi.

juglans_regia - Il Noce

Principi attivi, usi e proprietà

La droga del Noce è contenuta sia nelle foglie, sia nel mallo verde e sia nei semi, e ne sfruttiamo i tannini, lo juglone e l’olio essenziale.

Le foglie le utilizziamo come uso interno per le sue proprietà aromatiche, digestive e ipotensive sotto forma di decotto o tintura vinosa.
Le gemme, invece, si usano in gemmoterapia come antinfiammatorio delle affezioni cutanee (acne, dermatosi, psoriasi, impetigine).

In campo alimentare, si fa largo uso del frutto secco e dell’olio di noce, ottenuto dal gheriglio, perché ricco di grassi polinsaturi che presenta proprietà ipocolesterolemizzanti.  
Ha la particolarità di irrancidire facilmente per cui va assolutamente usato entro tre mesi dalla sua preparazione.

Nocino

In più, si prepara il Nocino, liquore digestivo che tradizionalmente si prepara la notte di San Giovanni, con 7 ingredienti:

  • 1 litro di alcool puro a 95°
  • 24 noci verdi tagliate in 4 parti
  • 6 chiodi di garofano
  • 3 scorzette di limone
  • 400 ml di acqua minerale naturale
  • 15 cm circa di stecca di cannella
  • 500 g di zucchero semolato

Si prepara la macerazione di alcool, noci e spezie, per 40 giorni esposto di giorno alla luce del sole. Poi si filtra, si unisce allo sciroppo di acqua e zucchero e si lascia riposare per altri 40 giorni.

juglans_regia - Il Noce

Focus on… il noce!

In campo cosmetico le foglie sono usate sotto forma di decotto per pelli e mucose arrossate o per tingere i capelli, e sotto forma di oleolito.

L’oleolito di mallo di noce viene usato come abbronzante e come filtro solare, soprattutto dai bodybuilders per definire e risaltare i muscoli.
Si prepara macerando 10 g di mallo verde raccolto a giugno in 100 ml di olio di girasole, si lascia riposare per 10 giorni in luogo buio e asciutto e poi si filtra prima di utilizzarlo.

Il noce è utilizzato anche come colorante dei capelli e si trova in commercio sotto forma di polvere scura. Insolubile in acqua e olio, si prepara la pastella da sola o in abbinamento ad altre erbe tintorie e si lascia riposare da 1 a 3 ore per un effetto maggiormente riflessante.

Curiosità…

Pianta che racchiude in sé tradizione e magia.

Il nome del genere deriva dal latino “Jupiter” = Giove e “glans” = ghianda, quindi “ghianda di Giove”, poiché presso gli antichi il noce era sacro a Giove; l’epiteto specifico regia è sempre riferito al re degli dei, cioè allo stesso Giove.

Del noce si dice che non si butta via nulla e ciò deriva dal fatto che è un albero di cui si usa tutto: dal tronco, sono famosissimi i mobili di noce, alle foglie, ai frutti il cui olio era usato dai pittori come diluente.

Molto più affascinante è la sua leggenda legata alla notte di San Giovanni, il 24 giugno.
Si racconta che in quella notte le streghe volino nei cieli libere e che si riuniscano in un Gran Sabba sotto l’albero di Gran Noce di Benevento.
Si dice anche che in questa notte le erbe e i fiori come iperico, artemisia, aglio e ruta assumano forza e potere e che la loro raccolta debba avvenire all’alba, quando sono ancora ricoperte di rugiada.

Tutte le promesse fatte in questa notte non vanno infrante, perché ricordate che San Giovanni non vuole inganni.

Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche
Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche.
Ha collaborato alla scrittura del libro ‘Cosmetologia: visione d’insieme
Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S

Bibliografia

  1. Alessandro Bruni, Farmacognosia generale ed applicata, Ed. Piccin, 1999, ISBN: 8829915009
  2. Elisabetta Boncompagni, Erika Bianchi, Corrado Giua ,Guida bibliografica ai più noti fitoterapici, Aboca, 1999
  3. Enrica Campanini, Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali, Ed. Tecniche Nuove, 2012, ISBN:978-88-481-2734-9
  4. Francesco Capasso,Giuliano Grandolini,Angelo A. Izzo, Fitoterapia: Impiego razionale delle droghe vegetali, Ed. Springer, 2006, ISBN 978-88-470-0505-1
  5. Ivano Morelli, Guido Flamini, Luisa Pistelli, Manuale dell’Erborista, Ed. Tecniche Nuove, 2005, ISBN: 978-88-481-1736-4
  6. Rita De Pasquale, Giuliano Grandolini, Farmacognosia: Botanica, chimica e farmacologia delle piante medicinali, Ed. Springer, 2011, ISBN 978-88-470-1652-1
  7. S.Pignatti “Flora d’Italia“, , 1982: Juglans regia L. – Vol. 1 pg. 107
  8. D.Aeschimann & al.”Flora Alpina“,2004 :Juglans regia L. – Vol. 1 pg. 222
  9. Fenaroli L. “Gli alberi d’Italia” – 1967 Ed. Martello
  10. Scoprire, riconoscere, usare le erbe – Fabbri editori
  11. Lunario di casa e campagna – Edizioni Del Baldo
  12. La Grande Enciclopedia delle Erbe, Dix editore
  13. http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=7986
  14. http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Herbal_-_Community_herbal_monograph/2014/01/WC500159613.pdf
  15. http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Herbal_-_HMPC_assessment_report/2014/01/WC500159611.pdf

[1] Caduche: esemplari le cui foglie cadono in inverno per un periodo di riposo.

[2] Monoici: piante i cui organi sessuali sia maschili che femminili sono sulla stessa pianta.

[3] Amenti penduli: infiorescenza tipica delle piante unisessuali.

Leggi anche:
Pungitopo, dalla tradizione alla cosmesi, articolo di Ambra Centra

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